#32

 

IL MONDO DI HULK

 

PARTE QUARTA

 

DOMANI È OGGI

 

Di Carlo Monni

(con il contributo di idee, concetti e personaggi di Mickey e Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

            Il Gulfstream modificato solca i cieli del Nevada diretto verso un certo monte ormai non troppo lontano. A bordo, l’uomo di nome Robert Bruce Banner, che il Mondo conosce meglio come l’Incredibile Hulk, osserva una serie di schermi con aria pensosa. Accanto a lui ci sono il suo amico di sempre, Rick Jones ed una ragazza apparentemente appena adolescente dai capelli rossi, un attillato costume dello stesso colore e soprattutto la pelle verde come la sua.

            La ragazza si chiama Lyra e dice di venire da un futuro distopico dove uomini e donne non solo vivono separati ma si combattono in una guerra senza fine. Qualcuna delle governanti della cosiddetta Repubblica di Femizonia ha avuto un’idea che le è parsa geniale: mandare la loro più grande guerriera, Thundra, per raccogliere in ogni modo possibile il materiale genetico dell’uomo più forte del Pianeta e generare così una guerriera perfetta. Qualcosa nel piano è andato storto: Thundra è stata costretta a fuggire nel passato e sua figlia l’ha seguita sperando di ritrovarla.[1]

            Bruce Banner preferisce non pensarci al momento. Queste storie di figli non ancora nati che arrivano già adulti dal futuro vorrebbe tanto lasciarle agli X-Men, non ha bisogno di complicazioni simili adesso.

            Sullo schermo appare il volto di un uomo biondo apparentemente sulla trentina.

-Paride!- esclama Hulk -Non ti hanno ancora ucciso, vedo.-

<<Per  la verità ci hanno provato, Bobby….>>[2] replica il suo interlocutore <<… ma come vedi sono ancora qui.>>

-L’erba cattiva non muore mai.- commenta Rick.

<<Jones, ci sei anche tu? Come sta la tua bella mogliettina? State ancora insieme?>>

-Vai a farti…-

<<Tsk, che linguaggio. Torniamo a noi, Bobby. Credo di sapere perché ci hai chiamato.>>

-Non chiamarmi Bobby.- ribatte Banner -Come al solito hai combinato un pasticcio ed io devo sistemare le cose. Passami Ulisse.-

<<Non capisco il perché tu voglia parlare con quel bestione tutto muscoli e niente cervello. Io sono più qualificato per…>>

-Ho detto: PASSAMI ULISSE!-

            Il tono non ammette repliche e Paride si sposta lasciando spazio ad un uomo robusto con barba e capelli rossi. Al suo fianco un uomo ancor più muscoloso e coi capelli verdi.

-Len!- esclama Bruce -Non sono sorpreso di sapere che ci sei di mezzo anche tu, parleremo dopo io e te. Ora, Ulisse, aggiornami su Jim Wilson.-

-Ci è sfuggito.- ammette Ulisse -Stavamo cercando di rimediare al pasticcio combinato da Paride e curarlo quando è andato fuori controllo ed è scappato.-

-E non è tutto, Bruce…- interviene Doc Samson -… non se n’è andato da solo.-

            Hulk ascolta il resoconto completo degli eventi. Sul suo viso cresce la rabbia e per un attimo Rick teme che stia per spaccare il monitor con un pugno, poi il momento passa e lui dice con voce dura:

-Ci penso io.-

 

            Francoforte sul Meno, una delle più famose città della Germania, non è abituata agli scontri tra superumani e men che meno a quelli potenziati dai raggi gamma.

            L’Arpia è appena caduta a terra ed Abominio la sovrasta stringendole una caviglia.

-Che tu ci creda o meno, Betty…- le dice -… sono felice che tu sia viva. Se potessi tornare indietro non rifarei quel che ho fatto.-

-Ti credo,Emil…- ribatte Betty Ross -… ma, vedi… non me ne importa un accidente.-

            Con una mossa repentina l’Arpia si libera dalla presa di Abominio e gli sferra un’artigliata al petto per poi rimettersi rapidamente in piedi e balzargli addosso.

-Sono anche certa che non ti piace picchiare le donne...- gli dice -… ma ti converrà fare un’eccezione per me, credimi.-

            Lo tempesta di pugni senza dargli tempo di reagire, poi lui riesce ad afferrarle il polso destro.

-Ora basta!-

-Fermi dove siete!-

            L’ordine è stato impartito in Tedesco ma è abbastanza chiaro per entrambi i contendenti. Squadre della Polizia in assetto anti sommossa li stanno circondando.

-Volete rovinarmi il divertimento?- grida Betty avanzando verso di loro.

            Qualcuno perde il controllo e comincia a sparare. L’Arpia usa le ali per proteggersi e respingere i proiettili che rimbalzano anche sulla pelle scagliosa di Emil Blonsky.

            Betty muove le ali da cui si staccano piume affilate come rasoi che tranciano a metà le armi dei poliziotti e ne feriscono alcuni.

-Ehi, niente male!- esclama compiaciuta, poi si rivolge ad Abominio -Filiamocela!-

            Si leva in volo afferrando poi coi piedi artigliati Emil Blonsky e sollevandolo apparentemente senza sforzo. In pochi istanti sono lontani.

 

            La ragazza cammina svelta verso il parcheggio. A vederla le si darebbe meno di trent’anni, i suoi capelli sono lunghi e neri, la carnagione olivastra denuncia chiare origini latinoamericane, gli occhi sono nascosti da occhiali da sole a specchio. Indossa una giacca di pelle sotto cui porta una camicetta con i primi bottoni slacciati, la gonna è decisamente molto corta ed ai piedi ha un paio di alti stivali.

            Improvvisamente un ragazzo le passa accanto di corsa e le strattona la borsetta. Nonostante sia presa di sorpresa, lei non molla la presa e tira a sua volta sbilanciando lo scippatore ed attirandolo verso di sé. Con mossa rapida e decisa gli sferra un colpo alla carotide col taglio della mano ed il ragazzo cade a terra svenuto o peggio.

-Imbecille- borbotta la donna poi prosegue il suo cammino sino ad un’auto parcheggiata poco distante. Al posto di guida siede un massiccio afroamericano dal cranio rasato che indossa anche lui occhiali a specchio e che le chiede:

-Abbiamo una missione?-

-Abbiamo una missione.- risponde lei sedendoglisi accanto

            Lui annuisce e sogghigna poi mette in moto.

 

 

2.

 

 

            Il posto è un monte nel Nevada, o meglio: quel che resta di un monte dopo che ben due potenti esplosioni l’hanno devastato. Se ha un nome, nessuno l’ha mai usato. Per coloro che vi abitavano era semplicemente il Monte.

            È su quel che rimane della sua cima che troviamo, in una sorta di bizzarra ri-creazione del finale di King Kong, un muscoloso gigante dalla pelle rossa come il fuoco e gli abiti stracciati ed una donna bionda dall’abito verde.

            Fino a pochi istanti fa la rinomata psichiatra Angela Lipscombe aveva ancora qualche speranza di far ragionare l’Hulk Rosso in cui si è trasformato il giovane afroamericano Jim Wilson ma quelle speranze sono tramontate quando dall’alto è piombato un gigante calvo dalla pelle grigia armato di un bastone ricoperto di lame.

-Vile!- urla -Lascia andare la donna!-

            Il nuovo arrivato accompagna l’ordine sferrando al suo avversario un potente colpo che, però, lo fa appena barcollare.

-Tu vuoi fare del male a Hulk Rosso? Hulk Rosso fa male a te!- grida il Gigante di Rubino scagliandosi contro il suo nemico.

            I due si scontrano facendo tremare il suolo ed è evidente per Angela che anche l’uomo grigio, chiunque sia e da dovunque venga, è un superumano, anzi, forse tecnicamente non è affatto umano.

            Si scambiano colpo su colpo ed Hulk Rosso costringe l’avversario ad indietreggiare, poi, improvvisamente, qualcosa lo colpisce alle spalle facendolo cadere in ginocchio.

            Angela Lipscombe si volta in direzione del colpo e si trova di fronte due esseri vagamente somiglianti ad insetti, una donna dal cranio rasato alta e statuaria dalla pelle grigia come l’avversario di Jim  Wilson affiancata da altre due donne ed un uomo dalla pelle rossa come quella di Hulk.

-Arrenditi, gigante!- intima la donna grigia a Hulk Rosso -Arrenditi o affronterai i Fratelli di Guerra!-

            Magnifico, pensa la psichiatra, cos’altro può andare storto adesso? Pochi minuti dopo desidererà non esserselo chiesto.

 

            Il jet delle Banner Enterprises ha raggiunto il Monte e sugli schermi appaiono le immagini dello scontro tra Hulk Rosso e i Fratelli di Guerra.

<<Avevi ragione, Banner.>> sta dicendo da chissà dove Ulisse <<Come facevi a sapere che Hulk Rosso sarebbe venuto qui?>>

-Pare che ci sia qualcosa, una specie di istinto, che spinge i cosiddetti gamma irradiati a tornare nel luogo della loro trasformazione.- risponde Hulk -Per questo quando ero l’Hulk Spacca finivo sempre per tornare nel New Mexico da dovunque fossi senza sbagliare mai direzione.-

<<Un azzardo che ha funzionato insomma.>> commenta Paride <<E adesso che succede? Chi sono quei tizi?>>

-Credevo che il Pantheon fosse sempre ben informato. Li ho visti durante l’invasione di Thanos a New York.[3]. Erano nella sua cosiddetta Guardia Imperiale.-

<<Sono alieni, quindi, ma che ci fanno qui?>>

-Non saprei. Si erano arresi e dovrebbero essere in qualche carcere speciale… a meno che… no: non sarebbero così pazzi… anche se, ripensandoci…-

<<Che stai borbottando?>>

-Nulla. Non è più tempo di chiacchiere, ma di agire.-

            Bruce Banner fa un cenno ad uno dell’equipaggio ed un pannello si apre nel pavimento dell’aereo. Senza esitare il Golia Verde salta nel vuoto .

-Aspettami, Bruce!- grida Rick Jones e salta a sua volta. Lyra fa altrettanto.

 

            Base Gamma, nel bel mezzo del deserto del Nevada, oggi sede delle Banner Enterprises. La Dottoressa Katherine Waynesboro. Si prende una pausa dal lavoro in laboratorio ed esce all’aperto. Il caldo secco del deserto la investe ma non sembra importarle. Guarda l’orizzonte ed intanto si aggiusta un orecchino. Un attimo dopo una voce stentorea che solo lei può udire risuona direttamente nelle sue orecchie:

<<Novità, Agente Waynesboro?>>

-Nessuna per adesso, Bridge.- risponde Kate –Negli ultimi tempi tutto è tranquillo: nessun attacco di supercriminali o simili. Sono quasi delusa… quasi.-

<<E Banner non sospetta che sei un’agente sotto copertura?>> chiede George Washington Bridge, Direttore della divisione statunitense dello S.H.I.E.L.D.

-Al contrario.- ribatte Kate con una risatina -Sono assolutamente convinta che sappia benissimo che mi avete inviata qui per tenerlo d’occhio, ma che non gliene importi un accidente. È un uomo diverso da quello che ho conosciuto anni fa: è molto più sicuro  di sé, più disinvolto, spregiudicato e forse anche più…-

<<Più:...?>>

-… pericoloso.-

 

 

3.

 

 

            Il tonfo provocato dall’atterraggio di Bruce Banner potrebbe facilmente essere scambiato per un tuono e scuote quel che rimane del Monte.

-Vi avverto una sola volta.- dice Hulk con voce calma -Lasciate stare il Rosso o ve la vedrete con me.-

            Per qualche istante la battaglia si ferma e sia i Fratelli di Guerra che Hulk Rosso puntano lo sguardo sul nuovo arrivato, poi la donna dalla pelle grigia parla:

-Io ti conosco: sei uno dei Vendicatori. Ti ho visto nello scontro finale contro Thanos. Perché ora difendi la nostra preda?-

-Forse perché io stesso sono stato troppo spesso una preda e non mi piace sentir chiamare qualcun altro in quel modo. Forse perché quello in ginocchio è un mio amico o forse, semplicemente, perché mi va. Ti basta, bella?-

-Non mi chiamo “Bella”. Sono Caiera dei Guerrieri Ombra, detta l’Impetuosa.-

            Bruce sogghigna e replica:

-Non per le tue qualità amatorie, mi sa. Per quanto… non devi cavartela tanto male a letto.-

-Insolente buffone!- urla Caiera avventandosi su di lui -Ti farò rimangiare le tue offese!-

            Hulk non si muove. La lancia dell’aliena scalfisce appena la sua pelle.

-Insolente buffone?- ribatte -Devi farti rivedere il traduttore universale: i tuoi dialoghi sembrano degni di Thor.-

            Mentre parla afferra l’arma e la solleva proiettando Caiera sopra la sua testa e spingendola oltre il bordo.

-Accidenti, non volevo questo.- borbotta -Ora mi toccherà pure salvarla.-

            Senza esitare si tuffa dietro a Caiera afferrandola al volo, per poi atterrare con un altro pesante tonfo.

-Tu... mi hai salvato?- esclama una perplessa Caiera.

-Già, non ci credo nemmeno io. Devo avere l’animo del boy scout. Magari saresti sopravvissuta lo stesso. Quella tua pelle ha l’aria di essere molto dura.-

             Con una decisione improvvisa Hulk attira a sé Caiera e la bacia.

-Tu!- esclama lei subito dopo –Perché l’hai fatto?-

-Non lo so.- ammette lui -Ho pensato che era quello che avrebbe fatto Conan al mio posto.-

-Conan? Non capisco.-

-Storia lunga. Ora ci conviene tornare su prima che le cose peggiorino… se già non l’hanno fatto.-

            Senza dire altro Bruce afferra Caiera alla vita e spicca un salto verso la cima del Monte.

 

            Angela Lipscombe ha avuto appena il tempo di metabolizzare il rapido passaggio di Hulk che ecco arrivare un’altra furia dalla pelle verde, femmina stavolta.

            A differenza del suo presunto padre, Lyra non perde tempo a parlare e si tuffa sui Fratelli di Guerra scompaginandoli.

            La prima a reagire è la donna dalla pelle rossa e il cranio rasato a parte una treccia nera che le scende lungo la schiena. Colpisce l’adolescente verde con la sua spada ma senza effetto.

            Lyra le sferra un pugno che è bloccato da uno scudo metallico impugnato dall’alieno dalla pelle rossa.

            Alle loro spalle Angela vede che Hulk Rosso si sta rialzando e sembra furioso. Dovrebbe avvertire i combattenti, pensa, ma prima che possa fare qualcosa ode alle sue spalle prima una specie di ronzio e poi una voce:

-Femmina.-

            Si gira di scatto e vede davanti uno dei due alieni che assomigliano ad insetti. Si libra a mezz’aria sostenuta da ali simili a quelle delle libellule o delle zanzare e non ha affatto un aspetto rassicurante.

            Angela non può saperlo ma quella che chiamano Senza Nome è una Regina della Covata, una specie che si riproduce deponendo le proprie uova all’interno di un organismo ospite che quando l’uovo si schiude si muta in un esemplare della specie. Se lo sapesse, la sua inquietudine si muterebbe in autentico terrore.

 

            Il Generale dell’Aviazione in forzato congedo Thaddeus E. “Thunderbolt” Ross si rivolge alla donna al suo fianco che dimostra più o meno la metà dei suoi anni, indossa un tailleur gessato nero, ha capelli scuri con ciocche rosse e porta gli occhiali e le chiede:

-Chi diavolo è quella?-

            L’Agente Speciale Supervisore del F.B.S.A. Victoria Hand guarda il monitor davanti a lei e risponde:

-Non lo so. Somiglia a Thundra ma è più giovane ed ha la pelle verde. Mi aspettavo Hulk ma non lei.-

-E così i suoi piani sono andati a… beh sa cosa intendo. Dovevo aspettarmelo dopotutto…-

-Signore… Signora…- li interrompe il pilota -C’è qualcuno davanti a noi.-

-Come sarebbe a dire?- esclama Ross.

            Va a vedere e scopre che effettivamente c’è un uomo volante fermo davanti al muso dell’aereo ma non è questo a sorprenderlo, bensì la sua identità.

-Rick Jones?-

 

 

4.

 

 

            Ostentando calma, Rick Jones grida:

-Mi sentite là dentro? Chiunque voi siate, vi conviene andarvene. Qui le cose si vanno facendo calde.-

            Victoria Hand prende il microfono e replica :

-Chiunque tu sia, stai interferendo con le operazioni di un‘agenzia federale. Hai due minuti da adesso per allontanarti pacificamente o altrimenti dovremo costringerti con la forza.-

-Non so chi lei sia, Signora, ma non m’impressiona: sono stato minacciato da esperti. Le conviene richiamare i suoi cani e andarsene.-

-Sparategli!- ordina la Hand.

-Ma… Signora…- replica uno dei suoi uomini.

-Era stato avvertito e non se ne va, peggio per lui.-

            Da una torretta un mitragliatore spara una serie di raffiche ma nessun proiettile raggiunge Rick, protetto da uno scudo invisibile, poi il giovane spara dalla mano destra una scarica d’energia che fonde l’arma.

-Non dite che non vi avevo avvertito.- dice poi.

            Esasperato, Thunderbolt Ross strappa il microfono di mano a Victoria Hand e si rivolge a Rick:

-Jones, ragazzo mio, non fare sciocchezze.-

-Ross?- esclama, sorpreso Rick -È davvero lei?-

-Sono proprio io. Ti sembrerà strano che sia sempre io a dire una cosa simile, ma perché non parliamo da persone civili invece di scannarci?-

            Rick ci riflette pochi istanti e poi replica:

-Mi faccia entrare.-

 

            La furia repressa di Hulk Rosso esplode improvvisa mentre balza in mezzo agli alieni chiamati Fratelli di Guerra.

-Volete fare male a Hulk Rosso?- urla -Ora Hulk Rosso vi spacca tutti!-

            Picchia a destra e a manca senza nemmeno badare a chi sta colpendo. Qualsiasi parvenza di raziocinio avesse finora, è stata completamente spazzata via da una furia incontenibile. Omaka, Principessa del Trono di Sakaar, Elloe Kafi, dell’aristocrazia dominante di quel pianeta e Lavin Skee, suo istruttore e mentore, sono spazzati via come birilli da una palla da bowling. Anche la giovane Lyra subisce la stessa sorte. Solo Korg della razza chiamata Kronan rimane in piedi, sia pur disarmato.

            Hulk Rosso lascia un gridò inarticolato e lo colpisce. Lo scontro tra i due colossi è impressionante. Korg colpisce il suo avversario senza arretrate di un millimetro ma i pugni di Hulk Rosso staccano pezzi della sua pelle di pietra, più e più volte Korg cade e si rialza deciso a non cedere ed ancora Hulk Rosso lo colpisce. Alla fine il valore ed il coraggio non sono abbastanza e il guerriero alieno cade per non rialzarsi più .        Hulk Rosso urla il suo trionfo al cielo.

 

            Angela Lipscombe indietreggia come può davanti alla regina della Covata che chiamano Senza Nome. Ha la precisa sensazione che la stia guardando nello stesso modo in cui un gatto guarderebbe un canarino.

            Improvvisamente qualcosa colpisce l’insettoide spedendola lontano.

-Non mi piace che si minaccino i miei amici.- afferma una voce profonda.

            Davanti ad Angela adesso c’è la massiccia figura di Hulk.

-Angela Lipscombe… che piacere rivederti.- le dice il Gigante di Giada aiutandola a rialzarsi -Non sei cambiata affatto dai tempi dell’università.-

-Tu, invece,sei cambiato parecchio da allora, Bruce.- ribatte lei.

-Merito di una vita sana, immagino. Ora scusami ma ho un amico da far rinsavire.-

            Senza dare alla psichiatra il tempo di replicare, Bruce Banner spicca un balzo verso l’Hulk Rosso.

 

 

5.

 

 

            Non lontano da Francoforte, in Germania, un’altra figura in verde, ma stavolta femminile, con ali ed artigli a mani e piedi, plana verso quella che sembra una villa di campagna apparentemente abbandonata.

            Tra gli artigli tiene un’altra figura verde: quella di un gigante dalle grandi orecchie e la pelle scagliosa che, una volta atterrati, le chiede bruscamente:

-E ora che siamo qui, che intenzioni hai, Betty: vuoi uccidermi?-

            Colei che si fa chiamare Arpia scoppia in una sonora risata mentre muta la sua forma in quella di una donna alta circa due metri muscolosa ma attraente, inguainata in una calzamaglia nera che le lascia scoperte braccia e gambe.

-Ucciderti?- ribatte -Forse dovrei ringraziarti, Emil. È grazie al tuo tentativo di uccidermi che ho trovato la vera me stessa.-

-Devo ammettere che non sei più la Betty Ross che conoscevo.- dice Abominio -E non solo per gli evidenti cambiamenti fisici.-

-Miglioramenti, direi, anche se all’inizio non la pensavo proprio così.-

            Betty guida Emil Blonsky all’interno della casa fino ad un confortevole salottino.

-Vuoi qualcosa da bere, Emil?- gli chiede -Non so se c’è della vodka, ma sono certa di poter trovare qualcosa di tuo gradimento.-

-Lascia perdere questi giochetti, Betty.- ribatte lui -Dimmi piuttosto che scopo ha tutto questo. Cosa vuoi davvero da me?-

-Dritto al punto eh? Una qualità che apprezzo in un uomo. Per farla breve, Emil, sono qui per proporti un’alleanza… con me e con il Capo.-

            Abominio spalanca la bocca sbalordito.

 

            Rick Jones entra nell’aereo del F.B.S.A. e si guarda intorno.

-Un po’ spoglio ma carino tutto sommato.- commenta -Nulla di paragonabile al jet delle Banner Enterprises ma accettabile.-

-Ehi, sei qui per insultarci?- gli chiede Victoria Hand.

-No, signora, sono qui perché un uomo che conosco da anni ha chiesto di parlarmi.-

            Rick volta le spalle all’agente del F.B.S.A. e si rivolge all’anziano ex militare:

-La credevo ormai fuori dai giochi, Ross. Pensionamento forzato mi hanno detto.-

-Congedo con disonore, chiamiamo le cose col loro nome.- ribatte Thunderbolt Ross -Quarant’anni di carriera buttati nel cesso per un unico gesto… ma lo rifarei… per Betty.-

-Cosa c’entra lei adesso?-

-Nulla.- taglia corto Ross -Parliamo d’altro. Tu e Banner siete qui per Hulk Rosso proprio come noi.-

-Con una differenza importante: voi lo vedete come una minaccia da neutralizzare, e questo prova che certe cose non cambiano mai, mentre per noi è un amico da salvare.-

-Allora avevo ragione.- mormora il vecchio soldato e poi, sempre a bassa voce chiede a Rick –È Jim Wilson, non è vero?-

-Come lo ha scoperto?-

-Chiamalo intuito. Ho visto un primo piano ravvicinato di Hulk Rosso scattato da un tizio col cellulare durante il suo raid sulle spiagge di Orange County qualche tempo fa[4] e c’era qualcosa di familiare in lui ma non riuscivo a metterlo a fuoco, poi ho capito ma non ne avevo la certezza finché non me lo hai confermato tu.-

-Lo ha detto a lei?- chiede Rick indicando la Hand.

            Ross abbozza un sorriso e replica;

-Quando ero nell’Air Force ad una civile altezzosa come lei non avremmo detto nemmeno l’ora, figuriamoci un segreto del genere. Dice di essere tanto in gamba. Che lo scopra da sola.-

-Se non la conoscessi bene, Generale, la considererei un’affermazione sessista. Conoscendola… so che lo è.-

-Mai negato di essere vecchio stampo… anche se non troppo retrogrado, vorrei sperare.-

-È cambiato davvero, Generale.-

-Tutti lo siamo, Jones, e non sempre in meglio.-

            Rick tace inseguendo chissà quali pensieri poi torna a rivolgersi a Ross:

-Come pensa di uscire da questa situazione?-

-Che io sia dannato se lo so.- risponde lui -Non pensavo che l’avrei mai detto, ma credo che solo Hulk possa aiutarci.-

 

            La ragazza di nome Lyra apre gli occhi e vede il gigante rosso che incombe su di lei. Nei suoi occhi ogni rimasuglio di quella limitata razionalità che aveva sembra scomparso. Lei voleva aiutarlo ma non sembra che lui sia in grado di fare certe distinzioni. Se la colpisse adesso con tutta la sua forza, lei non sarebbe in grado di difendersi.

            Improvvisamente una massiccia figura verde si frappone fra lei ed il suo aggressore.

-Papà?- esclama Lyra.

            Hulk alza le mani in segno di pace dicendo:

-Jim… sono io: Bruce. Non c’è bisogno di combattere, possiamo…-

            Hulk Rosso non lo lascia finire: emette un sordo ringhio e poi gli sferra un pugno che lo scaglia qualche metro più indietro.

-Beh… se questo è il solo linguaggio che capisci… so parlarlo anch’io.-

            Hulk si rimette in piedi e balza contro la sua controparte rossa. I due giganti lottano senza esclusione di colpi. Pugni che potrebbero sfondare le montagne li scuotono appena. Ora l’uno ora l’altro sembrano prevalere, ma è un vantaggio effimero.

            Nessuno dei due contendenti parla. Hulk Rosso perché di fatto non ne è più capace e Hulk Verde perché è troppo concentrato sullo scontro.

            È venuto sin qui per salvare Jim  Wilson e lui lo ripaga in questo modo? Ad ogni colpo la rabbia monta in Bruce Banner e più Hulk si arrabbia, più forte diventa, si sa.

            I suoi colpi diventano sempre più forti e la sua rabbia si avvicina ad un limite che Hulk Rosso ha già superato.

            All’improvviso la montagna, già duramente provata in passato, si spacca verticalmente ed una voragine si spalanca inghiottendo i due Hulk e tutti coloro che gli stanno vicino.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Anche stavolta poco o nulla da dire. Nel prossimo episodio: la fine dello scontro degli Hulk, un inaspettato sviluppo, il Pantheon, Betty, Abominio, il Capo e due misteriosi individui.

            Non vi basta? Siete veramente incontentabili.

 

 

Carlo



[1] Un riassunto molto sintetico di eventi narrati negli ultimi tre episodi.

[2] Su Capitan Marvel Vol. 1° (la serie di Genis-Vell) #16.

[3] Su Vendicatori #100.

[4] Su Vendicatori Costa Ovest #26/28.